“Dimmi quel che mangi e ti dirò chi sei” così il magistrato e gastronomo francese Jean-Anthelme Brillat-Savarin, autore del libro “Fisiologia del gusto”, intendeva dire che a seconda del cibo di cui ci nutriamo cambiano i nostri gusti, ma forse anche il nostro carattere e il nostro stato d’animo. È davvero così, dato che le sostanze nutritive presenti negli alimenti influenzano la nostra fisiologia. Infatti, grazie al loro contenuto nutrizionale, alcuni cibi in particolare hanno effetti benefici sia sul nostro corpo sia sulla nostra psiche. Anche il senso del gusto fa la sua parte, cibi piacevoli al palato sicuramente ci mettono di buonumore. Come pure il colore e il profumo. Alimenti con colori vivaci e dall’odore gradevole, possono rallegrare i diversi momenti della giornata, dalla collazione alla cena, passando per il pranzo, senza dimenticarci sani spuntini. Anche la preparazione dei pasti è importante per il nostro buonumore. Dedicare il giusto tempo in cucina ci porta relax e stimola la nostra creatività. Nell’impiattare possiamo dare spazio alla fantasia, abbinando colori e forme, consistenze e aromi, anche con l’utilizzo di erbe e spezie. Mangiare in piacevole compagnia certamente aiuta, ma anche una tavola ben imbandita ci invoglia al sorriso. Mettiamo, dunque, sempre la giusta cura nell’apparecchiare il tavolo. Tovagliette e tovaglioli colorati, piatti coordinati, bicchieri e posate eleganti, anche se ci apprestiamo a sederci a tavola da soli. È sempre bene dedicarsi a se stessi e predisporsi ad “accogliere” il cibo nel modo più idoneo che ci sia. Anche mettendo un fiore sul tavolo o scegliendo una musica rilassante in accompagnamento al cibo. Senza dimenticare il piacere che può dare la giusta attenzione all’acquisto dei prodotti, scegliendo di recarsi dal fruttivendolo che espone in bella vista frutta e verdura, nel rispetto della stagionalità.

Quali alimenti possono aiutare a migliorare l’umore?
Probiotici e prebiotici: una volta valutata la dieta quotidiana, può valere la pena aggiungere un probiotico e un prebiotico nel mix. Gli alimenti fermentati come miso, kimchi e crauti sono ricchi di lattobacillo e potenze probiotiche. La nutrizionista Alexia Dempsey consiglia anche di aumentare l’assunzione di inulina, un prebiotico che aiuta a nutrire i batteri, che si trova in carciofi, cicoria, lenticchie, broccoli e aglio.

Triptofano: gli alimenti ricchi di triptofano aiutano a rafforzare i livelli di serotonina (l’ormone della felicità), quindi sì a salmone, spinaci, semi e pollo per sollevare un umore basso.

Selenio: il selenio è un potente antiossidante che aiuta a proteggere dai danni ossidativi e supporta il sistema immunitario e nervoso. “Se sei carente di selenio, questo può aumentare l’incidenza di depressione e altri stati d’animo negativi, ma mangiare tre noci del Brasile al giorno può aiutare a sollevare i livelli”, raccomanda Dempsey.

Vitamine del gruppo B: La tiamina B1, la niacina B3 o la Cobalamina B12 svolgono un ruolo nel metabolismo energetico, quindi la loro mancanza può far sentire stanchi, irritabili e depressi. Questi nutrienti si trovano principalmente nei sottoprodotti di origine animale e nelle verdure a foglia scura.

Vitamina D: pesci grassi, oli di fegato di pesce e cibi arricchiti contengono i più alti livelli di vitamina D, sebbene gli integratori siano il modo più semplice per aumentarne l’assunzione.

Grassi: ci sono grassi anti-infiammatori che provengono da olio d’oliva, avocado e pesci grassi di cui vale la pena fare scorta, poiché riducono l’infiammazione e aiutano a migliorare l’umore.assumere cibi interi non trasformati, come pesce e crostacei, verdure tra cui alghe, frutta, noci e semi.

Zucchero: meglio ridurlo per evitare livelli alti e bassi nel sangue. Meglio

Acqua: indispensabile per l'idratazione. Una disidratazione pari al 5% può avere effetti sulla concentrazione, sull’umore e sui livelli di energia, quindi rimanere ben idratati può favorire un umore positivo.

Cibo e buonumore (o cattivo umore): c’è un rapporto?

Molti studi affermano di sì e anche molti nutrizionisti sono concordi nel sostenere il legame tra cibo e mente.

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